sabato 6 novembre 2010
Intervista a Frank Zappa poco prima che morisse
Questa è davvero una testimonianza eccezionale della grandezza di quest'uomo, una grandezza umana, prima che artistica. Vi prego di ascoltarlo tutto, fino alla fine, di sentire l'amara compostezza di chi non ha rimpianti e accetta la morte, come Cristo o Socrate.
giovedì 5 agosto 2010
10 motivi per non sposarsi
A tutti quelli che stanno pensando di sposarsi o a quelli che l'hanno già fatto e se ne stanno pentendo dedico una piccola lista di motivi per cui NON ci si dovrebbe mai sposare (o andare a convivere). Se intendete convolare a giuste nozze o se avete già fatto il grande passo, controllate questa piccola lista e se (facendovi un onesto esame di coscienza, cosa più difficile che mai) la vostra motivazione rientra fra queste, forse dovreste mettere in discussione le vostre scelte...heeemm....
1) Non ci si dovrebbe mai sposare per paura della solitudine
(se è questo il motivo, non lo ammetterete mai)
2) Non ci si dovrebbe mai sposare per accontentare mamma e papà
3) Non ci si dovrebbe mai sposare per fare un dispetto a mamma e papà
4) Non ci si dovrebbe mai sposare perché la vita ci fa paura
5) Non ci si dovrebbe mai sposare per far rosicare l'ex fidanzato/a
6) Non ci si dovrebbe mai sposare perché l'avevamo deciso a 5 anni e i sogni dei bambini sono sacri
7) Non ci si dovrebbe mai sposare perché tutte le amiche si stanno sposando e ci piglia il panico (per le donne)
8) Non ci si dovrebbe mai sposare perché c'abbiamo 45 anni, i doloretti alla schiena e cominciamo a sentire il fiato della morte sul collo (per gli uomini)
9) Non ci si dovrebbe mai sposare perché vogliamo avere un figlio a tutti i costi
10) E soprattutto non ci si dovrebbe mai sposare senza aver vissuto un po', senza aver amato e perso, senza aver capito, almeno in parte, chi siamo veramente
Non ho aggiunto a questa lista che non ci si dovrebbe mai sposare perché si è incinta o perché si è messa incinta una donna, perché mi sembra talmente palese ed evidente che non insulto la vostra intelligenza...
lunedì 28 giugno 2010
Harditamente...
La testa la uso nella scelta del compagno di letto, poi la spengo e me la godo...
Ecco lo so che è una tematica un po' hardosa, ma dato che questa frase, che la mia mente ha partorito pocanzi, mi piace un sacco perché riassume esattamente la mia attitudine nei confronti del sesso, volevo lasciarla ai posteri qui su questo indegno ammasso di carlottosità.
E la vostra attitudine al sesso qual è? Potreste riassumermela in una frase?
martedì 15 giugno 2010
Ronnie Shakes
Un vero talento spezzato da un attacco cardiaco solo 3 anni dopo questa apparizione. Mi spiace di non aver trovato nulla di sottotitolato, se lo potranno godere solo gli anglofoni, ma vale la pena di tradurre un paio di battute: "A otto anni ho chiesto a mia madre, se ero stato adottato. Lei ha risposto: "Sì, ma ti hanno riportato indietro." Oppure "Mi hanno portato in prigione, mi hanno detto che avevo diritto a una telefonata. Ma non ha chiamato nessuno!"
venerdì 11 giugno 2010
David Bowie and Damon Albarn
Bisogna dire che il povero Damon a confronto con l'enorme Bowie scompare, ma questo pezzo di musica dal vivo è uno dei miei sogni (pure un po' erotici) che diventa realtà...
martedì 8 giugno 2010
Hair - Let the Sunshine In
Il finale di questo film mi mette i brividi oggi come quando lo vidi la prima volta a 15 anni, o io sono un'inguaribile e perpetua sentimentalona o lui è davvero potente...
domenica 6 giugno 2010
Elogio dell'incostanza
Un caro amico mi ha fatto recentemente notare che questo mio povero e negletto blog, si sta rivelando essere l'ennesima vittima della mia endemica incostanza (Acc! Quell'uomo mi conosce troppo bene, dovrò eliminarlo). Potrei tirare fuori moltissimi sensati motivi per giustificare la mia latitanza nei confronti di questo progetto che ho voluto, creato e nel quale per un po' mi sono impegnata attivamente, ma le giustificazioni che ci diamo per continuare a vivere, il metadone esistenziale che ci somministriamo ogni giorno, comincia a darmi saturazione, semplicemente non fa più effetto. Quindi meglio affrontare la realtà e la realtà è proprio quella che il mio caro amico, e i veri amici fanno questo, mi ha gentilmente sbattuto in faccia: l'incostanza è uno dei tratti fondanti del mio carattere. A questo punto sento già levarsi un tonante coro greco: "Ma non avevi promesso di non parlare di te? Non avevi giurato col sangue che questo blog non sarebbe stato la solita cloaca di egocentrismo? Ma infatti non intendo parlare di me e della mia personale tendenza all'incostanza, ma piuttosto cercare di esaminare le dinamiche che regolano le vite degli incostanti e quelle dei costanti per capire se l'incostanza sia davvero e in maniera assoluta un difetto, così come la costanza un pregio. Perché, non per voler tirare l'acqua al mio mulino (oddio, magari anche un po' per quello), ma siamo proprio sicuri che essere incostanti sia un difetto sempre e comunque? Un esempio banale e pecoreccio, gli incostanti sono dei natural born pacifisti, è gente che non s'appassionerebbe mai così tanto e così pervicacemente a un'idea da decidere di uccidere per essa, al massimo se li attacchi si difendono, insomma sono come il Cavaliere Nero, basta che non gli cachi il cazzo! Altro esempio puerile, se il mondo fosse interamente composto da incostanti non si configurerebbe mai il reato di stalking, niente maniaci ossessivi....Va bene, lo so, queste sono sciocche iperboli e chiunque con un po' di buon senso sa che il progresso umano è frutto del paziente, ostinato sforzo dell'esercito dei COSTANTI, di quelli con la capa tosta, che non smettono finché non hanno capito, trovato il risultato, risolto il problema, di quelli che "riuscire o perire nell'impresa". Ma siamo sicuri che tutto 'sto progresso sia una cosa buona? Siamo sicuri che non sarebbe stato meglio "evolversi" come tutte le altre specie animali, invece di "progredire"? Che non sarebbe stato meglio lasciare che la natura premiasse le mutazioni genetiche più favorevoli all'ambiente, invece di cercare di modificare costantemente l'ambiente a nostro favore? Per tutta la vita mi sono sentita rimproverare di aver cominciato miriadi di cose, progetti, corsi, lavori, e ahimè persino relazioni, e di non averle portate a termine, ma non è come pensate voi costanti, voi testardi di professione, che nulla sapete del nostro mondo eracliteo. Gli inconstanti non si arrendono alla prima difficoltà, non cambiano per viltà o pigrizia (che a cambiare sempre ci vuole un'energia e un coraggio non da poco, ricordatevelo), il più delle volte lo fanno per intima insoddisfazione, lo fanno perché si rendono improvvisamente conto della totale futilità di quello che stanno facendo. Gli incostanti, a mio modestissimo parere, sono quelli che più di tutti flirtano con la verità esistenziale dell'inutilità della condizione umana, quelli sui quali l'inganno biologico ha meno presa, quelli che provano a impegnarsi con tutti se stessi nelle faccende quotidiane, come tutte le altre brave formichine, ma che all'improvviso vengono fulminati dalla totale futilità di ogni tipo di sforzo, quelli che di tanto in tanto riescono a uscire da se stessi e a scorgere Matrix, salvo poi ripiombare (per non impazzire) in un nuovo progetto, in una nuova impresa, insieme alle altre formichine...me la sta suonando e me la sto cantando? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri...
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