"E' da un po' che sono fuori di me e sono preoccupata perché non mi vedo ancora rientrare."

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domenica 28 marzo 2010

AMMORE 2.0


Di tanto in tanto mi viene in mente di scrivere "L'amore al tempo di Internet". Non che l'argomento sia nuovo, anzi molto è stato scritto e già da diverso tempo, ciò non toglie, però, che ronzi dentro di me, non solo come generica analisi sociologica, ma soprattutto come esperienza di vita vissuta. Ebbene sì, faccio un preliminare e completo coming out (e non OUTING, per favore, per favore outing è quando qualcuno vi sputtana, non quando confessate spontaneamente, grazie di usare i termini correttamente...AirCarlotta si augura che voliate ancora con lei).
Quanto alla confessione in questione, devo ammettere di avere diverse e ripetute esperienze di amicizie, flirt e persino grandi amori nati da incontri fatti su internet e traghettati solo successivamente nella vita di tutti i giorni. Spesso in questi ultimi dieci anni mi sono chiesta, come mai, a me e non solo a me, sembrava riuscire molto più facile incontrare qualcuno su internet piuttosto che in altri modi, più tradizionali. Le risposte che mi sono data sono molte e probabilmente alcune appartengono di diritto alla categoria delle "razionalizzazioni", belle scuse razionali che coprono difficoltà emotive. Però penso sinceramente che il nostro modo di vivere, e per nostro intendo quello dei trenta-quarantenni mediamente borghesi e mediamente colti, renda quasi inevitabili gli incontri virtuali.
Che poi bisognerebbe distinguere tra amori virtuali e rimorchi via internet. I primi sono dei veri e propri rapporti sentimentali esclusivamente telematici (con l'ausilio del telefono per i più spregiudicati), persone in difficoltà con se stesse e con gli altri che si nascondono dietro un computer, procrastinando il più possibile il momento in cui dovranno confrontarsi con la realtà e coltivando solipsistiche (ammazza che parola mi sono pure affaticata a scriverla...) idealizzazioni che non si concretizzeranno mai. Questa tipologia di interazione per fortuna è ormai abbastanza rara (anche se agli inizi di Internet sembrava andare per la maggiore) e la gente utilizza sempre più spesso la rete per conoscere persone della propria città, con interessi simili ai propri, da incontrare e poi eventualmente frequentare. Insomma, invece di perdere serate e serate per andare a rimorchiare in discoteca o al pub, i trenta-quarantenni, iper stressati, con giornate lavorative 9-20 tipiche di chi ha un contratto a tempo determinato senza straordinari pagati, preferiscono pascolare su Internet nella loro pausa caffè ed entrare facilmente in contatto con tantissime persone alla volta, potendo persino scegliere quelle con gusti e inclinazioni simili ai loro.
Come dire, internet diventa una sorta di ipermercato sentimentale, scaffali e scaffali pieni di "persone" con tanto di foto e didascalie esplicative, basta girare un po' e scegliere lo scaffale giusto per procurarsi senza grande fatica una serie di incontri che prima o poi si concretizzeranno in qualcosa. Dato che sono una creatura posseduta dal dubbio e che come sempre sono qui a scrivere per pormi delle domande e non per dare risposte, mi chiedo se questo nuovo modo di approcciarsi, questa possibilità di "targettizzare" il più possibile e di conoscere a fondo gusti e pensieri di una persona (ovviamente solo quelli che quella persona intende mostrarci), prima dei suoi gesti, del suo odore, delle sue espressioni, non incida in qualche modo sulla qualità dei rapporti. Insomma, le storie nate grazie ad internet hanno qualcosa di diverso nel loro svolgimento e nel loro epilogo, da quelle nate in un pub o sul luogo di lavoro?
Personalmente, a volte penso che essersi incontrati su internet, costituisca una sorta di peccato originale, di baco insidioso che logora la relazione, un'ombra di superficialità e di bisogno che vela anche i sentimenti più veri, ma questi pensieri mi attraversano la mente solo quando è appena finita una storia cominciata su internet, o quando ho mangiato i peperoni arrosto la sera. Normalmente, mi sembra che in qualunque modo si incontrino gli umani esseri, le dinamiche relazionali sono sempre le stesse e la possibilità di inciampare nel grande amore o nel bastardo/a integrale sono esattamente le stesse...dite la vostra che ho detto la mia....

lunedì 1 marzo 2010

La verità di Lenny Bruce

"Lasciate che vi dica la verità. La verità è, ciò che è. E ciò che dovrebbe essere è solo una fantasia, una terribile, terribile bugia che qualcuno ha rifilato alla gente molto tempo fa."

Non molti in Italia conoscono quest'uomo straordinario che ha sfidato il perbenismo dell'America puritana e ha aperto le porte a un nuovo genere di comicità, a cui persino i nostri comici (nati in uno sperduto avamposto dell'Impero) devono molto.